Il 9 giugno 2022 il tour del libro Incantagioni (NERO Editions 2022) tocca Bologna, città della “chiaroveggente più rinomata del secolo XIX”; così recita la lapide della sonnambula Anna Bonazinga in d’Amico (1830-1906) ancora visibile al Cimitero della Certosa, installata sotto un elegante busto di marmo che ne ritrae le fattezze.

A condurre l’incontro è stato Wu Ming 1, membro dell’omonimo collettivo di scrittori bolognese e “personaggio” di Incantagioni. La sua voce compare, infatti, nel sesto e ultimo capitolo del libro, quando la vicenda di Hersilie Rouy prende una piega politica inaspettata: sotto Orléans esiste davvero un dedalo dove i bambini sono tenuti prigionieri per scopi irriferibili? la prigionia della “figlia del mago” è dovuta al complotto di un deep state che trama nell’ombra? perché tutto fa pensare (con un secolo di anticipo) alle cospirazioni di QAnon?

Per esplorare le implicazioni più sconcertanti del numero della “donna invisibile” e scioglierne gli enigmi, Incantagioni si chiude con un lungo spin-off del libro di Wu Ming 1 La Q di Qomplotto (Alegre 2021). L’incontro bolognese sarà un’occasione per far dialogare i due libri ed evidenziare i modi in cui il travelogue di Mariano Tomatis cerca un equilibro tra critica e incanto sulla base delle linee guida proposte nel saggio di Wu Ming 1; a sua volta, La Q di Qomplotto analizza l’opera di Mariano nel contesto di una critica al debunking eccessivamente sbarazzino, cercando nell’illusionismo strumenti di analisi e critica più affilati ed efficaci.

In generale, Incantagioni deve molto all’intera galassia della Wu Ming Foundation: le diverse influenze sono esplicitate nel post su Giap dello scorso 24 maggio e la presentazione di Bologna è stata un’occasione per fare il punto a otto anni dal primo incontro pubblico congiunto dei due autori, durante il quale il dialogo aveva coinvolto due libri che condividevano l’acronimo L.A.D.S. nel titolo: L’armata dei sonnambuli (Einaudi 2014) e L’arte di stupire (Sperling&Kupfer 2014).